Da tutto il mondo per una formazione sull’accesso all’acqua potabile
È una classe multicolore quella arrivata nel Mendrisiotto da ben dieci paesi, fra cui Indonesia, Afghanistan e USA. Dopo le lezioni online da febbraio via, per la prima volta si sono incontrati dal vivo: sono le e i partecipanti del CAS WASH sulla gestione dell’acqua potabile in contesti umanitari.
Si chiama CAS WASH ovvero Certificate of Advanced Studies in Water sanitation and hygiene for humanitarian and developing contexts: è un corso che rilascia un certificato di studi avanzati sulla gestione dell’acqua potabile, delle acque reflue e della promozione dell’igiene in contesti di sviluppo e umanitari.
17 partecipanti dell’edizione 2024 sono giunti nel Mendrisiotto da ogni angolo del pianeta: Spagna, Italia, Stati Uniti, Etiopia, Afghanistan, Pakistan, Indonesia, Nepal, Bangladesh oltre che dalla Svizzera. Il partecipante palestinese residente a Gaza – che ha ricevuto una borsa di studio concessa dai Comuni di Castel San Pietro, Coldrerio e Novazzano – ha, invece, seguito i corsi online e sostenuto con successo i tre esami teorici, ma non ha ottenuto il visto per recarsi in Svizzera e frequentare l’ultimo modulo pratico.
Fra fine settembre e inizio ottobre, a Meride e al Campus SUPSI di Mendrisio-Dipartimento ambiente costruzioni e design, le e i partecipanti del CAS WASH hanno vissuto un’intensa settimana simulando la progettazione di un campo rifugiati per 6’000 persone in una situazione di conflitto. Uno scenario, purtroppo, diventato comune in molte zone del mondo e che pone il problema dell’accesso e della distribuzione dell’acqua.
Le/i partecipanti hanno, quindi, avuto l’occasione di perfezionare le loro competenze sull’approvvigionamento idrico in contesti fragili, sul trattamento delle acque reflue, la promozione dell’igiene, l’approccio antropologico-sociologico nei vari contesti umanitari e di cooperazione. Hanno pure potuto visitare le infrastrutture delle Aziende Industriali di Mendrisio e, durante qualche uscita serale, la regione. Senz’altro un’opportunità di vivere insieme a stretto contatto, di cucinare, di confrontarsi.
Fra di loro anche due professionisti del settore provenienti da Hawassa, una cittadina del Sud dell’Etiopia di circa mezzo milione di abitanti, nell’ambito del partenariato acquedottistico fra l’azienda locale di acqua potabile e le Aziende Industriali di Lugano.
A esperienza conclusa, l’edizione 2024 ha visto diplomarsi, su 17 partecipanti, quattro dall’Etiopia, fra cui Matyias Azage della Water Facility e la professoressa Tigist Alemu con cui è stato lanciato un progetto di analisi dell’acqua potabile dell’ultimo miglio (acqua che è risaputo sia contaminata da materiale fecale).
Dal progetto nascerà una pubblicazione scientifica in collaborazione con l’Università di Addis Abeba, sotto la guida del professor Argaw Ambelu, personalità riconosciuta internazionalmente, membro del Review Committee di Lancet, fra le riviste più prestigiose nel settore medico a livello internazionale.
CAS WASH
Il corso, diretto da Claudio Valsangiacomo, professore SUPSI in Cooperazione e sviluppo, viene organizzato sotto la guida del Centro competenze cooperazione e sviluppo della SUPSI (di cui Valsangiacomo è responsabile), in collaborazione con l’Eawag di Zurigo (Istituto per la ricerca sulle acque nel settore dei Politecnici federali), un istituto leader a livello mondiale nel campo, e con l’Università di Neuchâtel.
Giunto alla sua quinta edizione, il CAS WASH si svolge a distanza da febbraio a luglio e poi in presenza per una settimana pratica proprio nel Mendrisiotto.
Con le neo diplomate e i neodiplomati dell’edizione 2024 si tocca cifra 68 fra le e gli alumni di questo percorso formativo, la cui prossima edizione partirà a novembre 2024.
La quasi totalità di chi ha partecipato è già attiva presso organizzazioni internazionali in tutto il mondo, come le agenzie dell’ONU, istituzioni governative, ONG e istituti accademici.